lunedì 28 aprile 2014

SOLO UN ALTRO CARTELLO ELETTORALE

Ancora un’occasione persa per la possibilità di iniziare un percorso unitario e onesto a sinistra… Questo è l’esito in sintesi del mancato dialogo tra i partiti  (di sinistra?) che hanno dato vita alla lista Tsipras e che ha visto la totale esclusione del PdCI e delle sue 4 candidature proposte per le prossime elezioni europee. Presunta sinistra quella rimasta ad appoggiare il candidato greco in Italia, perché il gravissimo atto di discriminazione politica del quale siamo stati vittima ad opera dei vertici delle altre formazioni politiche (SEL e Rifondazione su tutti) non appartiene ad una cultura che possa definirsi inclusiva e di sinistra. Andando oltre il discorso relativo alle candidature, con la dovuta precisazione che queste sono state presentate con l’intento di garantire rappresentanza alle fasce più deboli della società che da sempre difendiamo, appare evidente come l’attacco sia rivolto all’eliminazione del nostro orientamento politico e programmatico, volto a contrastare con determinazione le politiche liberiste e militariste dell’Unione Europea, ma a quanto pare ritenuto superfluo e pericoloso da una parte di alcuni promotori e sostenitori della lista stessa.
L’esclusione risulta ancor più grave poichè, oltre a violare gli accordi precedentemente assunti, ad oggi non è stata ancora ufficialmente motivata.
Ma vi sono altri aspetti della Lista Tsipras che non convincono: il nome stesso della lista e il relativo simbolo si uniformano alla pessima moda della personalizzazione della politica contro cui il PdCI si batte, sostenendo invece l’importanza degli ideali e dei programmi rispetto agli individui. Inoltre, persino il comitato dei garanti italiani della lista Tsipras (autoproclamatosi senza alcuna consultazione con i militanti di ciascun partito) suscita perplessità: intellettuali autoreferenziali espressione di quella sinistra italiana che parla bene ma che è lontana dalle problematiche quotidiane della gente; affermati giornalisti del quotidiano “La Repubblica”come la Spinelli e Prosperi, dei quali non si vuole mettere in discussione l’onestà e le competenze professionali, ma che già spingono verso alleanze con il PD al punto da fare dichiarazioni pubbliche in quella direzione. Non è un caso poi che il garante di maggior spessore culturale, l’illustrissimo scrittore Andrea Camilleri, si sia tirato quasi subito fuori da tale caos, per non essere complice di un’armata brancaleone, imposta dai piani alti e costruita solo per offrire poltrone e notorietà a qualcuno.
Per quanto riguarda invece la composizione della lista sul territorio, risultano incomprensibili i criteri adottati: inizialmente pare che i garanti abbiano puntato sul coinvolgimento della società civile, escludendo del tutto esponenti dei partiti, salvo poi ritrovare dirigenti di SEL nelle candidature ufficiali. Alla luce della situazione descritta finora, il Partito dei Comunisti Italiani ha sospeso ogni iniziativa di supporto e NON SOSTERRA’ la lista Tsipras, il cui percorso ha offeso la dignità del nostro partito e dei nostri elettori.
Da comunisti osserveremo con particolare attenzione i risultati del 26 maggio, consapevoli della necessità di un drastico cambiamento delle politiche dell’Unione Europea, della necessità di costruire un’Europa politica e non solo economica, nella quale ogni Paese membro abbia pari opportunità rispetto agli altri e non sia costretto dai Paesi più “forti” ad una situazione di subalternità, come accade oggi per l’Italia. Una prospettiva comunitaria che superi il rigore e l’austerità, promuovendo invece crescita e sviluppo per tutte le popolazioni europee indistintamente.
Non è attraverso un cartello elettorale discriminante e settario, dietro il quale si annidano interessi personali, che è possibile contrastare i populismi e i focolai di estrema destra divampati dalla Francia all’Ucraina, passando per l’Ungheria, e che minacciano la democrazia dell’Europa intera.

Sottolineando la nostra continua disponibilità al dialogo con le altre forze comuniste e  di sinistra oltre le prossime elezioni europee, invitiamo gli elettori a riflettere su chi siano realmente gli autori italiani del continuo sabotaggio del processo di unità della sinistra ed a mostrare un segnale di protesta contro le scellerate politiche di austerity dell’Europa, le quali producono solo l’inasprimento delle disuguaglianze economico-sociali e la povertà di massa.

ARTICOLO ESTRATTO DA "LA SCINTILLA" DI APRILE, PER CONSULTARE L'INTERO GIORNALE CLICCA QUI

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