Il
Partito dei Comunisti Italiani e la FGCI di Bisceglie intendono mettere in
guardia i lavoratori e l'intera cittadinanza dall'ennesimo inganno del governo
Renzi. Dopo la votazione in Senato della riforma Jobs Act si confermano scenari
inquietanti nel mondo del lavoro, già messo in ginocchio dalla disoccupazione e
dal precariato ormai dilaganti.
Questo
esecutivo, scavalcando e minacciando il Parlamento attraverso il voto di
fiducia, in piena coerenza con i governi precedenti, continua a colpire i
lavoratori e quanti da sempre pagano i costi di politiche scellerate e
classiste. Le misure economiche, lungi dall'avere al centro un criterio di
redistribuzione della ricchezza, colpiscono i diritti e i salari di chi vive
del proprio lavoro, aumentando diseguaglianze e prevaricazione e mettendo in
discussione la dignità stessa del lavoro come nel caso dell'attacco
all'articolo 18.
Non
si supera la crisi economica riducendo i diritti faticosamente conquistati
dalla classe operaia, ma estendendo gli stessi ad altre categorie di
lavoratori, ad esempio le “false” partite iva, che pure risultando lavoratori
autonomi al fisco, in realtà operano sistematicamente per conto di aziende
senza poter godere dei diritti dei lavoratori dipendenti. Non è aumentando il
precariato che si esce dalla crisi!
Questo
purtroppo è ciò che si cela dietro le sigle e gli slogan altisonanti tanto cari
a Renzi, banali trovate pubblicitarie da televendita mediasettiana attraverso
le quali maschera lo smantellamento dello statuto dei lavoratori.
L'ultimo
bluff riguarda il TFR che il governo vorrebbe “magnanimamente concedere” in
parte in busta paga ogni mese: SONO SOLDI DEI LAVORATORI, il governo non
regalerebbe nulla! Anzi il tfr al termine della carriera lavorativa dovrebbe
servire a integrare le pensioni spesso insufficienti per poter condurre una
terza età dignitosa.
Inoltre
ci appare assurdo parlare di Trattamento Fine Rapporto quando il tasso di
disoccupazione e precarietà nel nostro Paese è in costante aumento. Sarebbe
auspicabile invece occuparsi delle modalità con cui favorire l'inizio dei
rapporti lavorativi, specie delle giovani generazioni, e della loro
stabilizzazione.
Per
queste ragioni il PdCI sostiene le proteste che in questi giorni mettono
fortemente in discussione questo modello di sviluppo, fra queste la grande
manifestazione nazionale promossa dalla CGIL e da altre sigle sindacali
prevista a Roma per il 25 ottobre.
Invitiamo
tutte le persone che ancora si riconoscono nella salvaguardia dei diritti dei
lavoratori come valori di base della Sinistra a prendere parte attivamente alle
manifestazioni pacifiche di protesta conto le misure antipopolari e
ultracapitalistiche del governo, che rischiano di riportare il mondo del lavoro
in Italia ad una condizione ottocentesca fatta di padroni e servi.
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