1) I tuoi amici più stretti ricordano
ancora un tuo concerto con "le ombre
anomale", cosa è cambiato da
allora nella tua vita e nella tua carriera?
•
Oddio,
le Ombre Anomale! Ma allora qualcuno le ricorda ancora! Alcune volte
mi
sembra siano passati secoli da allora, altre volte ho come l'impressione
di
aver fatto quei concerti ieri... sono i ricor
di indelebili
a fregarmi così.
Infatti poi faccio due calcoli, mi rendo conto che effettivamente
qualche
annetto è passato e mi sento vecchia. Scherzi a parte,
se c'è una cosa che ho realizzato è che in un certo senso è un bene che
gli
anni passino e tu cresca. E se prima ero molto più ''Live fast Die young''
ora ho capito che la chiave per porre delle basi solide ad un'eventuale
carriera
sta nel fondere agli impulsi la perseveranza e quel goccino
di
ponderazione in più che fa la differenza. Mi pongo così anche nei
confronti
della mia musica e trovo che ciò mi abbia migliorata molto, soprattutto
a
livello artistico. Intorno a me son cambiate tante cose in pochi anni,
tante davvero, e anch'io dal canto mio avrò cambiato pettinatura e colore
dei
capelli almeno un centinaio di volte.
2) Hai
un particolare progetto ideale e
concettuale cui arrivare come massima aspirazione?
• Beh...
In realtà a me piacerebbe continuare sul filone del ''ci si arriva per meriti:
se il progetto vale si va avanti, altrimenti pace'' al quale si aggiunge il
filone
del ''facciamolo a modo mio, perché difficilmente cambierei ciò che
sono
e soprattutto ciò che dico per soldi o esigenze di mercato''.
Bene, questo
complica
decisamente le cose ma il guaio è che le scorciatoie non mi
hanno
mai convinta, forse perché le associo a quelle stradine strette e poco
illuminate
e a quel tanfo di urina perenne.
3) Come procede la lavorazione del tuo album e, qualora vi siano, a chi ti stai ispirando per la sua realizzazione?
• Dopo un
lungo periodo fatto
di concerti e
concorsi
un
po'
ovunque, ho da poco cominciato
a lavorare al mio album d'esordio, finalmente. Procede bene
e
ne
sono contenta ma non è ancora stata fissata la
data di uscita
e, lo ammetto,
non so ancora come lo chiamerò. Mi risparmio perciò le anticipazioni...
anche perché io generalmente preferisco le sorprese!
4) E’
semplice o difficile fare musica
qui?
• E'
una domanda che mi è stata chiesta spesso e alla quale non so mai bene cosa
rispondere.
Non è facile, soprattutto se decidi di proporre qualcosa di tuo
ed
è anche piuttosto triste che ora come ora i gestori dei locali preferiscano
le
band che suonano cover a quelle che suonano inediti, fondamentalmente
per
soldi. Triste perché ci si rende conto che alla base c'è
ormai
la mancanza di interesse, di curiosità rispetto a ciò che è nuovo, e che
spesso
e volentieri la musica è concepita come qualcosa fine a sé stessa o
al
solo intrattenimento. Ancora più triste è quando ci si rende conto che questo
discorso
può essere esteso alle arti in generale. Però, in fin dei conti, sapere
per
certo che ci sarà sempre e per sempre gente che suonerà, dipingerà,
scatterà fotografie, danzerà, reciterà, si spaccherà la schiena per far
sentire
le proprie idee, mi fa sorridere perché dell'arte non ci libereremo
mai.
Nel bene o nel male si andrà avanti fino alla fine del mondo
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FACEBOOK Carolina Da Siena
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